CURCUMA LONGA



Curcuma longa


Curcuma longa (curcuma per antonomasia o zafferano delle indie o più raramente turmerico) è una     pianta erbacea perenne  della famiglia delle Zingiberacee  ( come lo Zenzero) e ne esistono e molte specie del genere Curcuma, originaria dell'Asia sud-orientale e largamente impiegata come spezia.
Macerato idroalcoolico di Curcuma longa - Scuola di NHaturopatia
Descrizione della pianta
Curcuma longa è un'erba perenne che raggiunge un'altezza massima di circa un metro.
e foglie sono grandi, lunghe da 20 a 45 cm, con picciolo allungato.
I Fiori sono raccolti in una vistosa pseudo-infiorescenze ricche di grandi bratee bianche o violacee. Le brattee verdi formano una serie di tasche, che ospitano grandi fiori gialli (con possibili sfumature arancioni).
La radice è un grosso rizoma cilindrico, ramificato, di colore giallo o arancione, fortemente aromatico, che costituisce la parte d’interesse commerciale della
pianta.
Composizione chimica
I principali costituenti della droga, che si trova nel rizoma sono i curcuminoidi  (3-5%), cioè miscele di derivati del cinnamoilmetano,, come la curcumina, la demetossi curcumina,  e la bisdemetossicurcumina  (che è contenuta solo in C. longa).
Quantitativamente importante (3-5%) è la frazione volatile, che contiene principalmente dei composti terpenici come il zingiberene, il curcumolo e i   β-turmerone. 
Proprietà Farmacologiche
La formula chimica della Curcumina è C21H20O6, è conosciuta anche come diferuloilmetano.
I curcuminoidi sono in grado sia di prevenire la formazione di radicali liberi, sia di neutralizzare i radicali liberi già esistenti  e sono considerati efficaci bioprotettori a causa di questa duplice attività .
La curcumina ha inoltre mostrato di possedere altre attività di estremo interesse, tra cui  quelle anticoagulanti, antitrombotiche, antipertensive, antinfiammatorie, antidiabetogene, , ipocolesterolemizzanti , antiossidanti, antivirali ed epatoprotettive. La proprietà antiossidante è 300 volte superiore a quella della vitamina E (Tocoferolo).
Oltre al suo componente isolato, curcumina, anche la curcuma nella sua interezza si è dimostrata capace in alcune ricerche di inibire in vitro le cellule tumorali.

Foto sopra: macerato idroalcoolico di curcuma longa- dimostrazione didattica della nostra Scuola di Nhaturopatia

STUDI INTERNAZIONALI



STUDI RICONOSCIUTI A LIVELLO INTERNAZIONALE

Il primo studio su questa sostanza risale agli anni ’70, quando un gruppo di ricercatori indiani dimostrò il suo effetto ipocolesterolemizzante sui ratti. Il grosso delle ricerche però prese il via circa 20 anni dopo, ad opera soprattutto del  Prof Bharat Aggarwal. Questi, negli anni ’80, fu il primo a purificare il TNF alfa e beta  (Fattore di Necrosi Tumorale), un potente fattore antitumorale prodotta dal nostro organismo. Questa molecola, infatti, è in grado di distruggere i tumori, ma solo se rilasciata localmente.                                                           
Comparazione tra macerato CF e Scuola di NHaturopatia
Se invece circola liberamente nel sangue, ha un effetto opposto, cioè può facilitarne la crescita: il TNF stimola una importante proteina la kappa B (NF kappa B) che a sua volta attiva una serie di geni coinvolti nell’infiammazione e nella proliferazione cellulare. Questa associazione tra infiammazione e proliferazione cellulare fece tornare Aggarwal indietro con la memoria alle sue radici indiane. Gli venne in mente che la medicina ayurvedica utilizza la curcuma come un valido rimedio antinfiammatorio. Allora, la mise a contatto con le colture cellulari e, con sua grande sorpresa, l’attività del TNF e del  NF kappa B fu prontamente 
bloccata. In seguito, fu in grado di dimostrare che è soprattutto la curcumina a possedere la
capacità di inibire questi fattori ed impedire la replicazione e la diffusione delle cellule
tumorali.

 Foto sopra  comparazione tra  soluzione idroalcoolica di curcuma longa (a sinistra) Cento Fiori - (a destra)  della nostra Scuola di Naturopatia

 APOPTOSI

Inibizione della proliferazione delle cellule tumorali, induzione di apoptosi (una modalità di morte cellulare), inibizione della trasformazione delle cellule da normali a tumorali, inibizione del la formazione dei vasi che alimentano il tumore (effetto anti-angiogenetico), inibizione dell’invasività e delle metastasi e la soppressione dell’infiammazione sono stati collegati con l’attività antitumorale della Curcumina.
La Curcumina risulta inoltre ridurre l’induzione dell’attività dell’Ornitina Decarbossilase; riduce la sintesi della Poliammina, e blocca il danno ossidativo dovuto ai Radicali Liberi e dall-acido Arachidonico, tutti questi meccanismi sono proinfiammatori, promuovono la formazione di tumori, ed hanno effetto inibitorio sul sistema immunitario.

Di seguito  una sintesi sulle evidenze scientifiche delle proprietà antitumorali della curcumina  e della curcuma.

IMPORTANTE: non stiamo parlando d'un prodotto eccezionale o miracoloso ma solamente d'un tubero che se da una parte ha un'azione curativa riconosciuta da circa 6 mila anni, dall'altra si susseguono centinaia di studi che non promettono meraviglie ma ricercano le potenzialità di questa pianta.

Santa Ildegarda di Bigen ci ricorda che tutti gli animali e le piante sono formati dalla stessa materia... quindi quando l'uomo si ammala deve ri-cercare nella piante la sua cura.
Leucemia infantile – azione antiossidante della curcuma protegge il DNA dai danni provocati da sostanze chimiche ambientali o da quelle che si trovano nei processati.
Fiore di curcuma longa
Determina lo svuotamento della colecisti  aumentando l'afflusso al duodeno. Per altro, negli esperimenti di laboratorio, la curcumina è stata in grado di inibire le crescita delle cellule leucemiche. I bambini possono trarre benefico dalla curcuma fin da lattanti. Infatti, i principi terapeutici di questa spezia passano dalla madre al bimbo tramite il latte materno.

Azione Coleretica
Aumente la produzione della bile migliorando l'atticità digestiva (Amilasi e Lipasi) e la riduzione dell'accumulo di colesterolo. Colesterolo significa Bile solida

Azione Colagoga
Importante lo svuotamento corretto della colecisti per evitare la formazioni di calcoli.
Cancro alla mammella – in alcuni studi sui topi la curcumina ha ridotto di molto la diffusione metastatica del tumore della mammella, attraverso tre meccanismi:
  • riduzione dell’effetto simil-estrogenico di molte sostanze chimiche (pesticidi, materiali plastici, ecc.)  che legandosi ai recettori estrogenici causano proliferazione cellulare e poi tumore (vedi nostro post sui contenitori di Plastica);
  • “down regulation” dei recettori ormonali. La curcuma e curcumina smorzerebbero i recettori, rendendoli meno sensibili agli stimoli;
  • inibizione del COX-2, un enzima che ha un ruolo chiave nell’iniziazione e diffusione del cancro. Il COX-2 ha una lunga lista di effetti negativi: stimola la divisione delle cellule tumorali, impedisce la morte cellulare, stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni attorno al tumore, facilita la diffusione delle metastasi.
La curcuma protegge le donne in menopausa e sottoposte alla terapia ormonale sostitutiva dal tumore al seno: lo affermano i ricercatori americani dell’Università del Missouri in uno studio apparso su Menopause, la rivista della North American Menopause Society.
 “La curcuma e altri composti anti-angiogenici, che arrestano cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti – spiega Salman Hyder, coordinatore dello studio – dovranno essere ancora testati come agenti dietetici chemiopreventivi nelle donne sotto terapia ormonale sostitutiva a base di estrogeni e progestinici, nel tentativo di diminuire o ritardare l’insorgenza del tumore al seno in questa categoria di pazienti”.
Cancro alla bocca – uno studio è stato condotto a Srikakulam, nel distretto dell’Andhra Pradesh, su donne che praticano il “reverse smoking” (fumare tenendo in bocca la parte accesa della sigaretta), che provoca un’ alta percentuale di tumore della bocca. La spennellatura di curcuma nelle guance si è dimostrata un’ efficace prevenzione del tumore.
Cancro del colon – l’effetto positivo della curcumina su questo tumore è stato dimostrato da studi di laboratorio. Recentemente si è visto che la curcumina ha un’azione specifica sulla neurotensina, ormone gastrointestinale strettamente legato alla produzione di una proteina infiammatoria coinvolta nella genesi  e nella metastatizzazione del carcinoma del colon. Circa un terzo dei tumori del colon hanno recettori per questo ormone. Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere un valida ausilio nella prevenzione e nella cura di questa forma tumorale.
Cancro del pancreas – sulla base degli studi condotti in laboratorio, i ricercatori sono convinti che la curcumina potrebbe essere d’aiuto nella prevenzione e forse anche nella cura di questo temibile tumore, verso il quale la medicina è totalmente disarmata.
Melanoma – studi di laboratorio hanno dimostrato che la curcumina provoca l’apoptosi (una sorta di suicidio cellulare) delle cellule del melanoma.
Cancro del polmone – sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.
Cancro del fegato – sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.
Cancro della cervice – un ricercatore del  “Institute of Cytology and Preventive Oncology (ICPO)” indiano ha recentemente scoperto che la curcumina protegge dai virus del papilloma (HPV), che possono causare il tumore della cervice dell’utero. I virus HPV necessitano di alcune proteine virali prodotte  delle cellule del corpo per potere agire rapidamente. La curcumina impedisce il legame di queste proteine epiteliali con il virus. Alcuni studi clinici (sulle donne) sono in corso.
Cancro della prostata – l’India è il Paese dove si consuma (3-5 g per adulto al giorno)  e si produce più curcuma al mondo ed è anche quello con la più bassa incidenza di tumore alla prostata. In un recente studio sui topi si è visto che  l’associazione tra fenetil isotiocianati (PEICT, un composto naturale che si trova nelle crucifere (broccoli, cavolfiori, ecc.) e curcumina, ha una notevole azione preventiva sul tumore della prostata.
L’effetto protettivo sarebbe altresì evidente quando essa è associata al fenetil isotiocianato (PEITC), una sostanza presente in alcune verdure come i broccoli, il crescione, la barbarea, i cavoletti di Bruxelles, la rapa, il cavolfiore, il cavolo comune e il cavolo rapa.

Curcumina contro l’artrite?
L’artrite è anche una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli attuali farmaci approvati per l’artrite sono anti-infiammatori. La terapia a base di Anti-TNF (fattore di necrosi tumorale) è stata recentemente approvata per questa malattia. E’ stato dimostrato che la Curcumina è in grado sia di fermare la produzione di TNF che di bloccare l’azione del TNF. La Curcumina, applicata topicamente, ha dimostrato di avere attività contro l’artrite.
Come funziona la Curcumina contro il morbo di Crohn?
Il morbo di Crohn è una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli attuali farmaci approvati per questa malattia hanno attività anti-infiammatoria. La terapia anti-TNF è stato approvata per questa malattia. E’ stato dimostrato che la Curcumina blocca sia la produzione che l’azione del TNF. La Curcumina assunta per via orale ha dimostrato di avere attività contro il morbo di Crohn.
Come funziona la Curcumina contro la psoriasi?
Rilevanti elementi di prova, sia negli animali che nell’uomo, indicano che la Curcumina è molto efficace contro la psoriasi quando viene applicato topicamente sulla cute.
ANTIAGREGANTE PIASTRINICO
La cuccuma svolge un’azione antiagregante  piastrinica prevenendo gli emboli e quindi ictus e l’infarto.
Cancro esofageo - La curcuma, avrebbe potere anti-cangerogeni contro le cellule tumorali del cancro all’esofago. Questo è quanto viene fuori da una ricerca di laboratorio condotta presso il Cork Cancer Research Centre,  a cura della prof. Sharon McKenna e pubblicata sul British Journal of Cancer. Infatti le radici polverizzate giallo-ocra della curcuma, l’ingrediente principale del curry, possiedono proprietà antiossidanti e fluidificanti del sangue.
Inoltre la curcuma effettua una buona azione antinfiammatoria sul tubo digerente oltre a svolgere la funzione di antispasmodico dei muscoli dell’apparato gastrointestinale Gli scienziati hanno sottoposto le cellule tumorali a trattamento con curcumina, componente chiave della curcuma, in 24 ore le cellule cancerogene iniziavano la loro lenta distruzione.
La dottoressa coordinatrice dello studio, Sharon McKenna, spiega come si sono svolti gli studi. In pratica, si è osservato che la molecola della curcumina inizia ad agire entro 24 ore dalla somministrazione uccidendo le prime cellule cancerogene e dando avvio un processo di apoptosi.
Leslye Walker, professore presso il Centro per la Ricerca sul Cancro del Regno Unito, ha sottolineato che questo è “uno studio interessante che apre la possibilità che gli elementi chimici naturali di curcuma, possono essere utilizzati in nuovi trattamenti per il cancro esofageo.
Proprietà Nutrizionali
Per un uso preventivo e salutistico si tratta semplicemente di integrarla nella dieta: 1-2 cucchiaini al giorno. Si può aggiungere alla fine della cottura di qualche pietanza. Si consiglia di assumerla sempre con un grasso (olio extravergine) o con cibi grassi, che per altro aiuta a digerire. Il grasso facilita l’assorbimento intestinale dei componenti attivi. Anche una molecola contenuta nel pepe, la piperina, aumenta più di mille volte l’assorbimento della curcumina ne facilità l’assorbimento.
Conservatela in flaconi di vetro scuro a tenuta ermetica e tenetela rigorosamente lontano dalla luce e dalla umidità. La curcumina è molto sensibile alla luce.

PRECAUZIONI
L’assunzione di curcumina va interrotta in presenza d’occlusioni delle vie biliali o in caso di calcoli biliali (vale anche per il curry che contiene curcuma).
Meglio evitare la curcuma in gravidanza ed in allattamento.


FITOVIGILANZA

http://www.farmacovigilanza.org/fitovigilanza/interazioni/046.asp 


Vigilanza sui prodotti naturali
Efficacia e sicurezza dei prodotti naturali
a cura dell’Ambulatorio di Medicina Naturale dell’A.O.U. ”Policlinico G. Martino” – Messina

Aggiornato al 28/02/2010

Inoltre, in un recente studio clinico, condotto su volontari sani, il trattamento con curcumina ha determinato una riduzione del 28,6% nell’attività del CYP1A2 ed un aumento del 48,9% nell’attività del CYP2A6 (6).
Gli estratti della curcuma hanno anche evidenziato la capacità di inibire altri isoenzimi del citocromo P450 (7-9). L’effetto è stato osservato in particolare a livello dei CYP3A4 e 2C9 intestinali.
L’uso di prodotti a base di curcuma dovrebbe essere effettuato con cautela nei pazienti in trattamento con farmaci che vengono metabolizzati da tali sistemi enzimatici.
Un recente studio ha infine dimostrato la capacitá della curcuma e dei suoi componenti, curcumina e demetilossicurcumina, di inibire in vitro l’attivitá della glicoproteina-P intestinale (10).
Sulla base di tali dati, i pazienti in trattamento con farmaci substrati di tale trasportatore (es. digossina o ciclosporina) dovrebbero evitare un consumo eccessivo di prodotti a base di curcuma.
Tradizionalmente, la curcuma (C. longa e C. zodearia) è stata utilizzata nei paesi dell’Asia orientale per le sue proprietà antinfiammatorie, cicatrizzanti, digestive, antitumorali e antivirali (1). Vari studi farmacologici hanno inoltre dimostrato le proprietà antiallergiche ed epatoprotettive degli estratti della pianta (2,3).
Nella maggior parte dei casi, tali effetti farmacologici sono da attribuire alla curcumina, il principale composto chimico estratto dalla curcuma (4).
La curcumina è stata ampiamente studiata per quanto riguarda i suoi potenziali effetti sugli enzimi del metabolismo. In particolare, il composto ha mostrato la capacità di inibire l’attività dei CYP2A1 e CYP2B1 (5).

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