OLEOLITO DI Hypericum perforatum
Per oleolito si intende un macerato di una pianta
(droga) in un solvente oleoso.
Dove l’olio ha una funzione di “estrarre” come
solvente, i principi attivi “liposolubili” della pianta stessa.
L'olio
di iperico è un oleolita
ottenere da i fiori, ma anche le foglie e i boccioli della
pianta, di Hypericum perforatum (vedi note botaniche a fine pagina), macerati
in olio extravergine d'oliva, o mandorle dolci o di girasole ovviamente biologici e spremuti
a freddo.
L’iperico
è ricchissimo di principi
attivi come flavonoidi, tannini, ipercina, acido
clorogenico e caffeico.
Questo
oleolita dal caratteristico colore rosso acceso conferitogli dall'ipericina, è
un prezioso rimedio per tutti i problemi della pelle, oltre ad espletare importanti proprietà
antinfiammatorie, cicatrizzanti ed analgesiche.
Iperico perforato isola di Certosa Venezia |
Oltre
all'ipericina,
che appartiene alla famiglia dei naftodiantroni, l'olio di iperico contiene flavonoidi,
tannini e floroglucinolici (iperforina).
Gli
straordinari benefici dell'olio di iperico, non derivano ovviamente da un
singolo principio attivo contenuto nella pianta, ma dall'azione sinergica del fitocomplesso
nel suo insieme.
MODALITA’ GALENICHE
La
raccolta dei fiori dell’iperico va fatta in una giornata di sole splendente, in
un periodo che non soffi il vento di scirocco e che per almeno una settimana
non abbia piovuto.
La
raccolta deve partire appena sia evaporata la rugiada, in modo tale che i fiori
siano meno “umidi” possibile.
I
fiori devono essere sani, appena sbocciati e da un aspetto sano ed integro.
Visto
che la definizione perforatum deriva dalla presenza di capsule, nelle foglie,
contenenti olii essenziali e macchie rosse (ipericina) si possono raccogliere una piccola parte di
foglie (non deve essere predominante).
Visto
il periodo primaverile-estivo e la
temperatura particolarmente alta, è bene raccogliere
i fiori velocemente, mettendoli in un cestino, e poi velocemente portarli a casa
i fiori velocemente, mettendoli in un cestino, e poi velocemente portarli a casa
per
metterli in macerazione.
Alcuni
produttori consigliano … di aspettare alcune ore per poter liberare l’iperico
di un po’ di “acqua” biologica.
Personalmente, con la consapevolezza che in
ogni caso poco noi sappiamo e quindi ci potrebbero essere dei principi attivi
che si potrebbero perdere con il passare del tempo, io personalmente mi porto
in “campo” i barattoli riempiti a metà di olio di mandorle dolci dove deposito
progressivamente i fiori raccolti.
A differenza di altre preparazioni galeniche
che seguono una farmacopea di lavorazione ( esempio tinture madri), per gli
oleoliti si lavora per copertura, in poche parole si mettono tanti fiori fino a
riempire il barattolo.
I fiori saranno ben compressi e l’olio dovrà
sovrastare sempre i medesimi per almeno 3 - 4 centimetri.
La macerazione, in una cultura tradizionale cristiana,
dovrà essere un multiplo di 3… pertanto o 21 giorni o 30 giorni, avendo la cura
di agitare l’oleolita in formazione almeno 2 o 3 volte alla settimana, per una
maggiore penetrazione del solvente oleoso nei fiori, avendo poi la cura di
accertarsi che tutti i fiori siano immersi nell’olio durante la macerazione.
Dopo
il periodo di macerazione si passa al filtraggio con un piccolo torchio o in un
scola pasta fornito rivestito nel fondo di garze sovrapposte, dove si filtrerà
il nostro oleolita avendo l’attenzione porre sopra i fiori macerati un piatto e
un peso per aumentare lla pressione di spemitura.
L’oleolita
così filtrato va riversato in boccette da 50 o 100 cc. di vetro scuro e riposte
a riparo dalla luce e da sbalzi termici.
Alcuni
operatori aggiungono del tocoferolo (Vit. E… sintetica) come antiossidante per
la conservazione, pratica che trovo inutile se si usano oli, come solvente di
qualità.
Se
volete una maggiore conservazione del prodotto potete aggiungere poche gocce di
olio essenziale di lavanda, sia per la conservazione sia per l’attività
specifica dell’olio essenziale di lavanda come antibatterico ed olio essenziale
elettivo nelle scottature, dermatiti ed eczemi.
Prepariamo l'unguento all’Iperico
Vi sono prodotti che non devono mai mancare
nella nostra casa come per esempio la crema od unguento all’iperico, prodotti
che possiamo fare con le nostre mani, perché la manualità del fare le cose non
solamente ci mette in comunicazione con la natura ed ovviamente con le piante,
ma crea un ponte energetico tra chi userà questi prodotti e madre natura, la nostra passione e l’Amore in quando indispensabile ed
irrinunciabile ingrediente d’ogni agire.
POMATA ALL’IPERICO
100 ml di oleolito di Iperico
15
grammi di cera d'api pulita
12 gocce di olio essenziale di lavanda
(attività primaria in tutte le forme di dermatiti ed eczemi)
2
gocce di olio essenziale di Malaleuca o timo ( antibatterica,
antivirale, fungicida e migliora la
conservazione).
3 gocce facoltative di olio ess. di Menta se
si desidera anche un’azione antipruriginosa.
Tagliate finemente a coltello o grattugiate
la cera d'api, per poi aggiungerla, insieme all’olio di ipeico in un tegamino
che scalderete a bagnomaria facendo attenzione che la temperatura non superi i
45 gradi per scongiurare il rischio che la crema irrancidisca, pertanto nell'agire da bravi
erboristi e neofiti maghi alchemici,
ogni tanto togliere il tegamino dal bagnomaria, mescolando per un minuto
il composto fuori calore, in modo da controllare la temperatura, non dovete
avere fretta.
Quando la cera sarà completamente sciolta,
togliete il composto dal fuoco… lasciatelo a raffreddare un po’ (deve essere in
ogni caso ben fluido) ed aggiungete gli olii essenziali, mescolate bene e
coprite con un coperchio, in modo tale che il calore non faccia disperdere gli
oli essenziali.
Attendete circa 5 minuti circa che la
temperatura si abbassi (l’impasto deve essere fluido) e versate il tutto in
alcuni vasetti piccoli di vetro scuro o se chiari avvolgeteli con una carta
scura, fino a mezzo centimetro dal bordo, attendete che la
pomata si raffreddi prima di chiuderla.
Non usate Mai e poi Mai usare vasetti in
plastica perché la medesima potrebbe cedere alla vostra crema dei Iftalati Interferenti endocrini…
Fate vasetti piccoli in modo tale che nel
consumo eviterete il più possibile l’ossidazione a causa dell’aria. Questa
pomata riponetela in un luogo fresco ed al buio
e vi durerà fino al prossimo raccolto di Iperico.
Proprietà olio ed unguento all’iperico:
L’olio
di iperico/unguento è un valido rimedio in caso di scottature, ustioni ed eritemi solari,
per pelle arrossata anche da pannolini nei bambini, è un ottimo
sbiancante per le macchie della pelle, da eccellenti risultati nella cura della
psoriasi (con oe di lavanda e geranio) è
ottimo per combattere l’invecchiamento poiché stimola la rigenerazione
cellulare (questo spiega la sua efficacia contro le ustioni).
Eccellente come lenitivo doposole non va però usato prima di esporsi al sole perchè ha un effetto fotosensibilizzante, cioè durante l’esposizione al sole rende la pelle più sensibile agli effetti dannosi delle radiazioni.
Iperico perforato in macerazione |
Eccellente come lenitivo doposole non va però usato prima di esporsi al sole perchè ha un effetto fotosensibilizzante, cioè durante l’esposizione al sole rende la pelle più sensibile agli effetti dannosi delle radiazioni.
Nella Tradizione
– etnografia
L'iperico essendo
una pianta solare si raccoglie il giorno di San Giovanni (24 giugno).
lo sostizio
d’estate è il momento del cambio delle piante, difatti è buon uso in questa
notte eliminare tutte le piante secche dell’anno precedente…in attesa di quelle
nuove.
L’iperico
faceva parte delle composizione di piante che venivano usate come protezione
dai poteri malefici sia in casa sia sotto la camicia insieme con altre erbe,
dall'aglio all'artemisia alla ruta.
Il suo
stretto legame con il santo sarebbe testimoniato dai petali che, strofinati tra
le dita, le macchiano di rosso perché contengono un succo detto per il suo
colore "sangue di San Giovanni".
Ippocrate e
Dioscoride sostenevano che il suo nome significava "al di sopra",
ossia più forte delle apparizioni dell'oltretomba e del mondo infero.
Per questo
motivo era soprannominato anche scacciadiavoli, perché a lungo si è creduto che
quest'erba potesse scacciare i demoni dal corpo degli indemoniati, e quindi è
stata usata in molti cerimoniali di esorcismo.
Il medico
Durante, vissuto nel 1600, scriveva dell'iperico:
"Assicuravano
essere tanto in odio ai diavoli che abbruciandone o facendone fumenti nelle
case, essi subito se ne partivano."
In
Catalogna il solstizio d'estate (la notte più corta dell'anno) riveste una
certa importanza, con grandi falò per le
strade e i fuochi d'artificio… ed offiamente con tanto mangiare e bere. L’importanza
simbolica di queste feste è legata all’unione dell’entità femminile (l’acqua)
con l’entità maschile,(il fuoco) e questo spiega perché molte festeggiamenti
sono in riva al mare.
Fitoterapia
Fitoterapia
Tra i componenti
dell’Iperico c’è un pigmento rosso chiamato “ipericina” e da
questo deriva il nome di “erba di San Giovanni” in quanto il rosso ricorda il
sangue versato dal santo fatto decapitare da Salomè. A volte è utilizzato,
associato ad altri prodotti, anche per il trattamento fitoterapico di
alcune forme d’ansia.
Il principio
inizialmente ritenuto attivo era l’ipericina, ma i recenti sviluppi hanno
chiarito che molte classi chimiche sono da considerarsi corresponsabili
dell’attività: naftodiantroni (ipericina, pseudoipericina), floroglucinoli (iperforina),
flavonoidi (amentoflavone), ed altri composti con probabili effetti di
sinergia sia farmacodinamica sia farmacocinetica.Possiede proprietà
antibatteriche e antinfiammatorie e viene consigliato nel
trattamento di emorroidi, ferite, piaghe.
Componenti principali dell'Iperico
- olio essenziale
- derivati fenolici
- ipericina
- pseudoipericina
- flavonoli
- glucoside iperina
- iperoside
- quercetina
- isoquercetina
- rutina
- camferolo
- flavanoli
- catechina
- leucocianidina
- bruciature iperforina
- adiperforina
- tannini
- acido nicotinico
- vitamine C ed A
- beta-sitosterolo
- colina, pectina
- alfa-pinene
- beta-pinene
- mircene
- limonene
- sesquiterpeni
- cariofillene
- umulene
Iperico
Iperico maculato monte Faverghera Nevegal BL |
Pianta
robusta, perenne, rizomatosa, di aspetto erbaceo, fusti arrossati, eretti e
ramosi, con steli che presentano 2 rilievi che danno l'impressione di stelo
appiattito, fenomeno raro in botanica, in quanto generalmente la sezione degli
steli è rotonda o quadrata. La pianta raggiunge il metro di altezza.
Le
foglie sono opposte, quasi sessili o con brevi peduncoli, hanno lamina
ovato-lanceolata cosparsa ghiandole traslucide che in trasparenza sembrano dei forellini
I
fiori sono corimbi apicali di colore giallo-oro, posseggono 5 sepali ovali e 5
petali asimmetrici, dentati su un lato, ovali, sia la corolla che il calice
sono ricoperti di puntini neri, che, se sfregati, tingono le dita di rosso,
contengono una sostanza profumata e oleosa, l’ipericina.
I frutti sono capsule triloculari.
I frutti sono capsule triloculari.
Habitat
Preferisce
boschi radi e luminosi, comunque all'aperto per tutto l'anno, poiché non teme
il freddo. Originario dell'arcipelago britannico, è oggi diffuso in tutte le
regioni d'Italia e in tutto il mondo. Predilige posizioni soleggiate o
semiombreggiate e asciutte… dalla riva del mare fino a 1.000 – 1.200 mt. , dopo
questa altitudine troverete l’iperico maculato
Hypericum perforatum
La
famiglia include 1350 specie in 47 generi,.
Sono
per lo più alberi, suffrutici, liane e piante erbacee, con succo o lattice
resinoso giallo o fortemente colorato. Include i generi una volta classificati
con le Hypericaceae
Specie nel Hypericaceae sono erbe annuali o
perenni o arbusti con foglie semplici untoothed che crescono di fronte
all'altra lungo lo stelo.
Fusto,
giovani steli di cilindrica erbe, o tetragonale, o
ovale nella sezione (spesso increspato). Cavità
secretori presenti; con resina o con olio.
Le foglie possono essere punteggiate da piccole
macchie nere o traslucide. I fiori sono disposti
in infiorescenze ramificati e sono actinomorphic (simmetria radiale).
Ci sono 4 o 5 sepali e 4 o 5 petali; questi si attaccano sotto dell'ovaio (cioè, l'ovaio è
superiore), e le sepali tendono a rimanere sulla pianta dopo che le altre parti
del fiore sono caduti. I fiori hanno entrambe le
parti polline portanti e ovuli portanti, spesso con molti stami. Gli stami sono lunghi filamenti e possono talvolta essere
fusi insieme.
Ci sono 3-5 stili, che a volte fusi insieme
alle loro basi.
Il frutto è una capsula secca che si apre per
rilasciare i suoi molti semi. Specie nel
Hypericaceae erano in precedenza considerati parte del Clusiaceae.
Descrizione:
|
Piante erbacee, arbustive o erbacee.
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N° di petali:
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5, raramente 4, ipogini.
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N° di sepali:
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4-5, liberi o un poco connessi alla base.
|
Fiore:
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Fiori ermafroditi.
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Calice e corolla:
|
Dialipetala e dialisepalo.
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N° di stami:
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Numerosi stami.
|
Tipo di stami:
|
Stami riuniti, alla base, in 3-5 in fascetti.
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Tipo di ovario:
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Ovario supero con stili 3-5 liberi.
|
Infiorescenza:
|
Corimbo.
|
Descrizione foglie:
|
Foglie semplici o intere, opposte o raramente
verticillate; stipole nulle.
|
Frutto:
|
Bacca o capsula deiscente.
|
Tipo riproduttivo, l'impollinazione.
Piante ermafrodite (Hypericaceae s. Str.), o
monoici o andromonoecious o gynomonoecious o dioica, o polygamomonoecious.
Vittorio Alberti Naturopata
Dott.ssa Silvia Nogarol Naturopata
Scuola di Naturopatia Hermete Sophia
CENTRO RICERCA PIANTE OFFICINALI VENETO
CENTRO RICERCA PIANTE OFFICINALI VENETO
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