Quando la Malattia da Salute

Quante volte, nella nostra esperienza specialmente di bambini, abbiamo notato con stupore che dopo una malattia, anche caratterizzata con febbre alta o altissima, ci siamo accorti non solamente di stare meglio, di prima, ma adirittura che il nostro corpo si era risvegliato facendoci stare meglio, con più efficienza ed a volte crescere di qualche centimentro in altezza?

Di seguito un artricolo estremamente interessante, da prendere non come verità assoluta ma come un inizio d'una ricerca e di studio.

IL MORBILLO

E’ una malattia infettiva causata da un virus del genere Morbillivirus, della Famiglia Paramyxovirus, che si localizza in vari organi e tessuti. La recettività (possibilità di essere infettati da un agente patogeno) è universale e il morbillo è una delle malattie più contagiose che si conoscano. 
Prima dell’introduzione dei vaccini antimorbillosi, quasi tutti i bambini si ammalavano di morbillo prima del 15° anno di vita. Il morbillo è una malattia endemo-epidemica, vale a dire che è sempre presente nelle collettività, presentando picchi epidemici ogni 3-4 anni, legati al fatto che i nuovi nati vengono a formare gradualmente una massa cospicua di soggetti suscettibili all’infezione. Il morbillo lascia un’immunità che dura per tutta la vita; anche l’immunità indotta dal vaccino è di durata lunghissima.

Come si trasmette
Il morbillo è una delle malattie più contagiose che si conoscano; si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emesse con tosse, starnuti o semplicemente parlando.
Il periodo di contagiosità va da poco prima del periodo prodromico a 4 giorni dopo la comparsa dell’esantema.
Nelle persone con alterazioni del sistema immunitario il morbillo può assumere un decorso particolarmente grave e prolungato, con persistenza dell’eliminazione del virus per molte settimane dopo la fase acuta.

Chi è a rischio
Praticamente tutti, se non hanno avuto la malattia naturale o se non sono stati vaccinati, sono a rischio di contrarre il morbillo.
La sintomatologia
Dopo un periodo di incubazione (periodo che intercorre tra l’esposizione ad un contatto infettante e la comparsa dei primi sintomi) che può variare da un minimo di 7 ad un massimo di 18 giorni (solitamente però è di una decina di giorni), si ha comparsa di febbre, raffreddore, tosse secca, congiuntivite, chiazze rossastre sulla mucosa della bocca e della faringe e macchioline bianche sulle gengive, all’altezza dei molari (macchie di Koplik): questo è il periodo prodromico della malattia, che dura 4-5 giorni, al termine del quale compare un’eruzione cutanea maculo-papulosa che dal collo e dal capo si estende ad interessare tutto il corpo (esantema discendente).
L’inizio dell’esantema è solitamente accompagnato da un innalzamento della febbre che diminuisce poi piuttosto rapidamente.
L’esantema persiste per 5-6 giorni e, così come era iniziato, scompare a cominciare dal collo.
Per qualche giorno rimane una desquamazione della pelle (fase di convalescenza). Il decorso del morbillo può essere mite nei lattanti, se ancora in parte protetti da anticorpi di origine materna ma, solitamente, la malattia è più grave nei bambini molto piccoli e negli adulti.
Le complicanze
Le più frequenti sono laringiti e laringotracheiti, polmoniti e broncopolmoniti, anche dovute a superinfezione batterica, otiti medie, encefaliti ed encefalomieliti. Queste ultime si manifestano con frequenza di circa un caso su 1000.
La mortalità dell’encefalite morbillosa arriva al 15% e si stima che il 20-40% delle persone sopravvissute ad una encefalite morbillosa subiscano conseguenze permanenti a livello neurologico.
Una complicanza del morbillo, rarissima, ma dagli effetti devastanti, è la panencefalite sclerosante subacuta (PESS).
Si tratta di una encefalite a lenta evoluzione, che può manifestarsi in un caso su 100.000 a distanza di molti anni dall’infezione con virus morbilloso, per lo più in persone che avevano avuto il morbillo nei primi due anni di vita.
La terapia
Riposo a letto in un ambiente confortevole, ben riscaldato ed arieggiato, ma non eccessivamente illuminato, insieme con una dieta leggera, ricca di zuccheri e liquidi, costituiscono la base per il trattamento del morbillo.
Possono essere impiegati rimedi ad azione sintomatica per la febbre e la tosse ma la terapia antibiotica, sempre su prescrizione medica, dovrebbe essere attuata solo in caso di complicazioni di natura batterica (broncopolmoniti).

LA NOSTRA POSIZIONE
I virus si dividono in: – DNA – – RNA –
Il virus del MORBILLO è un – RNA –
La differenza tra i due tipi è molto importante:
i virus – DNA – sono molto stabili, cioè mutano molto lentamente,
i virus – RNA – sono poco stabili cioè mutano molto velocemente.
E’ la stessa situazione dell’influenza, anche in questo caso il virus è – RNA – e ogni anno c’è un vaccino “nuovo” che però non funziona, perché il virus in circolazione è mutato, cioè nuovo.
Questa prima osservazione ci fa capire che la vaccinazione non serve assolutamente a nulla, perché il vaccino riconosce solamente un tipo ben specifico di virus, ma se questi si modifica il vaccino non funziona.
Per questo motivo persone adeguatamente vaccinate si ritrovano con il morbillo.
La vaccinazione “protegge” per un tempo ben limitato, per cui chi crede in questa pratica deve continuare a vaccinarsi per tutta la vita.
La malattia in forma naturale da una immunità permanente, non solo, la mamma passa gli anticorpi al nascituro che per i primi mesi di vita è protetto, ed è il momento più pericoloso della malattia.

PERCHE’ SI INSTAURA UNA MALATTIA ESANTEMATICA?
Per la medicina “ufficiale” è impensabile questa domanda al di fuori di un concetto di malattia, di instaurazione di un virus in un soggetto, con le varie conseguenze, di cui osservano solamente i possibili effetti collaterali senza chiedersi a chi succede e perché.
La malattia esantematica, ed il morbillo è una di queste, ha un significato molto importante per lo sviluppo dell’essere umano nella sua integralità.
L’essere umano è il risultato dell’unione dello spermatozoo maschile e l’ovulo femminile, ma la cosa primaria, che la medicina “ufficiale” considera poco o nulla, é il fatto fondamentale che il nuovo essere è “QUELLO” solamente quello, non è il papà né la mamma, ma unicamente LUI.
L’importante funzione della malattia esantematica, (che si nota vistosamente perché butta fuori) è di eliminare i “residui” di papà e mamma affinché affiori quell’essere come individuo completo e unico, nella sua integralità fisica e mentale.
Da notare che non tutti i bambini sviluppano le malattie esantematiche, queste si manifestano solamente in quelli che hanno il bisogno di farle, perché troppo impregnati di “residui” genitoriali.
Perché sopprimere una malattia esantematica?
Forse per rendere persone non integre nel mentale e nel fisico?
Persone di questo tipo fanno molta gola a chi desidera avere delle masse non pensanti.
Perché ci viene questo dubbio?
Ricordate la campagna vaccinale contro il tetano per le donne del terzo mondo dai 15 anni a i 35 fatta dal 1972 al 1994, proposta, sponsorizzata e pagata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da una serie di governi e di università, dove nel vaccino oltre all’antitetanica avevano messo gli ormoni perché le donne incinte abortissero e chi non era incinta non riusciva a rimanerci!

OSSERVAZIONI NEL TEMPO
Un tempo esistevano i “Medici condotti” che conoscevano bene tutti i loro pazienti e quando si verificava un caso di morbillo erano i primi a mandare i loro figli a contagiarsi, così se dovevano fare il morbillo lo facevano e si levavano un pensiero.
A questo proposito ci sorge un grosso dubbio: ma se c’erano questi casi di encefalite secondo voi i “medici condotti” avrebbero inviato i loro figli e tutto il resto dei bambini a prendere il morbillo?
Considerato che conoscevano bene i loro pazienti dovremmo avere a questo proposito una vasta letteratura di questo effetto collaterale, con tutte le raccomandazioni per evitare di contagiarsi.
La realtà era un’altra: si sapeva e si conosceva bene che dopo il morbillo il bambino si sveglia intellettualmente e migliora la sua abilità manuale (forse questo da fastidio).
Siamo i primi ad ammettere che il morbillo può avere anche effetti collaterali, ma su chi e perché?
Certamente, su chi ha già di per se problemi di salute gravi, in questo caso anche una banale influenza diventa un serio problema.
Da considerare un altro fattore molto importante: non tutti i bambini sviluppavano il morbillo, lo facevano solo quelli che dovevano farlo.
LA VACCINAZIONE E’ SERVITA A RIDURRE IL MORBILLO?
Robert S. Mendelsohn un famosissimo pediatra americano nel suo libro: “Bambini sani senza medicinali” “Red Edizioni” (che consigliamo a tutti di acquistare e leggere con attenzione) riporta questi dati “nel 1900 il tasso di mortalità per morbillo era di 13,3 casi ogni 100.000 abitanti. Nel 1955, prima della comparsa del siero, il tasso di mortalità era calato del 97,7% assestandosi sullo 0,3 ogni 100.000 abitanti.
Nel 1958 furono segnalati circa 800.000 casi di morbillo negli Usa, ma nel 1962, l’anno antecedente l’introduzione del vaccino, i casi era scesi a 300.000. durante i quattro anni successivi, (mentre i bambini venivano vaccinati con un inefficace e ora abbandonato “virus ucciso”) il numero dei casi scese di altri 300.000…..”
“il vaccino anti morbilloso è associato all’encefalopatia e ad una serie di altre complicazioni come la panencefalite sclerosante subacuta, che provoca l’indurimento del cervello ed è una malattia inevitabilmente fatale”. “Altre affezioni…….atassia (incapacità di coordinare i movimenti muscolari), ritardi mentali, meningite asettica ed emiparesi (paralisi che colpisce un solo lato del corpo). Complicazioni secondarie…encefalite, PESS, sclerosi multipla, shock anafilattico, sindrome di Reye, sindrome di Gullian – Barré, disfunzioni della coagulazione sanguigna, instaurarsi di diabete giovanile, e perfino una relazione con il morbo di Hodgkin e il cancro.
C U R E
Riportiamo cosa consiglia sia la Medicina Tradizionale che le esperienze di molti genitori.
Ovviamente, per evitare denuncie e tutto il resto quello che scriviamo non è prescrizione medica.
Buon esantema:
“il morbillo deve uscire bene” questo ci dicevano le nostre sagge nonne.
La malattia deve uscire perchè se rimane dentro causa problemi, cosa fare allora in questo caso:
due soluzioni
1) frizione con acqua e aceto, si mettono tre quattro cucchiai di aceto in altrettanti di acqua tiepida, si bagna un panno, che viene strizzato, per cui rimane umido e si passa tutto il corpo. In questo modo l’esantema viene portato all’esterno con la sua esplosione. Normalmente serve una sola frizione
2) Senapismo: è una tecnica più difficile che richiede pratica. Si fa un decotto di farina di senape, si filtra e si aggiunge all’acqua del bagno e si mette l’ammalato. Il bagno deve durare al massimo due minuti, per non causare problemi alla cute.
In Germania c’è tradizione di vestire il malato di rosso: pigiama rosso, lenzuola rosse ecc. anche questa tecnica aiuta l’eruzione esantematica.
ALIMENTAZIONE
I primi giorni, regime possibilmente liquido: centrifughe di carote (molte) e mele,
sciroppi di frutta: ribes, lampone, olivello spinoso, prugnolo.
VITAMINE
vitamina A  un benefico effetto sia preventivo del morbillo, sia migliorativo in pazienti che presentano forme gravi o potenzialmente gravi di morbillo, specie in bambini nei primi 2 anni di vita.

PIANTE

Uso esterno: Lavanda - Timo - Menta piperita
Dieci gocce per ogni tipo di olio essenziale in una boccetta da 50 cc con olio di iperico.
Frizionare + volte al giorno.
Uso Interno: 50% Macerato idroalcolico di Tabebuja impetiginosa (antivirale) + 25% Uncaria tomentosa (immunostimolante) + 25% di Echinacea (immunostiomolante e ripara lesioni cutanee) + 8 gocce di timo + 8 gocce di Tea tree olil + 8 gocce di lavanda. Tutto in una boccetta da 100 cc. Agitate bene e somministrare in poca acqua tre volte al giorno.ù
Dosaggio: ovviamente si va a peso corporeo.
Peso del bambino x 2 : 3...se il bambino pesa kg. 10 x 2 = 20 : 3 = circa 7 gocce in poca acqua 3 volte al giorno.

NATUROPATIA:
cataplasma di argilla sul ventre due volte al giorno per un ora
bagno caldo con infuso di timo, una volta al giorno.

Ovviamente controllare con attenzione il proprio bambino e sotto il controllo medico.



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