Uncaria tomentosa (Fam. Rubiaceae)
Uncaria tomentosa (Willd. et Schult) D. C. (Fam. Rubiaceae), un arbusto rampicante della foresta amazzonica e di altre aree tropicali del Sud e del Centro America [Uncaria, dal latino uncus = ricurvo, uncino, per le spine a forma di uncino presenti sul tronco; tomentosa, dal latino tomentum = lana, pelo, per la peluria che riveste le foglie].
La pianta, denominata dagli spagnoli «una de gato», presenta un fusto alto fino a 20 m, a sezione quadrangolare e dotato di caratteristiche spine uncinate larghe 4-7 cm e lunghe 9-17 cm, rivolte verso il basso; le foglie, di colore verde e con margine ondulato e giallastro, sono opposte, brevemente picciolate, ovalo-oblunghe, ricoperte di peluria con nervature ben evidenti. I fiori, rossastri, sono raccolti in glomeruli terminali. Esistono diverse specie di Uncaria (Tab. 1), ma le due più comuni e usate per le loro molteplici proprietà sono U. tomentosa e U. guianensis. Comunque, anche se interscambiabili, è la prima che suscita maggiore interesse perché più ricca in alcaloidi, facili da standardizzare. U. tomentosa può essere sofisticata con altre specie; per esempio in Cina si utilizza la radice e la corteccia di U. rhynchophylla.
In Germania e in Austria l’uncaria deve essere prescritta dal medico e negli Stati Uniti è la droga più venduta.
Parti usate: la corteccia delle radici e parti inferiori del fusto.
Composizione e proprietà
La corteccia, rappresentante la droga, si preleva dalle radici e dalle parti inferiori del fusto in soggetti adulti prima della fioritura. In natura esistono due chemiotipi: il primo, contiene nelle radici prevalentemente alcaloidi ossindolici pentaciclici, il secondo, contiene soprattutto alcaloidi ossindolici tetraciclici.
Alcaloidi ossindolici pentaciclici (isopteropodina o uncarina E, pteropodina o uncarina C, isomitrafillina, mitrafillina, uncarina F, speciofillina) e tetraciclici (rincofillina, isorincofillina, coorinoxeina, hirsutinina, corinanteina).3,4-deidro-5-carbossistrictosidina.
Glicosidi triterpenici dell’acido quinovico (tomentosidi A e B).
Acetil derivati del beta-sitosterolo, stigma-sterolo e campesterolo.
Polifenoli (procianidine, epicatechina).
Triterpeni poliidrossilati.
Proprietà farmacologiche (potenzialità in Astrologia):
Immunomodulanti ed immunostimolanti.
Antiossidanti.
Antinfiammatorie.
Antireumatiche.
Antivirali
Antimutagene.
Attività immunostimolante
L’Uncaria è in grado di stimolare o modulare le difese immunitarie regolandone l’omeostasi.
L’attività immunostimolante, dovuta agli alcaloidi ossindolici pentaciclici ed ai polifenoli, si evidenzia con aumento della fagocitosi e con potenziamento del numero e dell’attività delle cellule immunocompetenti.
Gli estratti di Uncaria stimolano la produzione di interleuchina-1 (IL-I) e interleuchina-6 (IL-6) nei macrofagi alveolari di ratto evidenziando l’attività immunostimolante.
La IL-I è una molecola di segnale in grado di indurre la proliferazione e la differenziazione dei linfociti B e T. L’azione immunomodulante dell’Uncaria si esprime inoltre inibendo l’attivazione del fattore di trascrizione NF-Kappa B, migliorando la risposta dei linfociti B e T, potenziando l’azione fagocitaria.
Gli alcaloidi ossindolici pentaciclici inducono nelle cellule endoteliali umane il rilascio di un fattore attivante la regolazione e proliferazione dei linfociti B e T responsabili della risposta immunitaria.
Attività antiossidante, antinfiammatoria, radical scavenger, antireumatica
I glicosidi dell’acido quinovico sono in parte responsabili delle proprietà antinfiammatorie assieme agli steroli ed ai polifenoli.
L’Uncaria protegge in vitro le cellule dallo stress ossidativo evidenziando proprietà antinfiammatorie (impedisce l’attivazione del fattore di trascrizione NF-kappaB attivante le cellule B).
Uno studio su animali ha evidenziato una superiore attività antinfiammatoria dell’estratto idroalcolico di Uncaria nei confronti dell’estratto acquoso.
Gli estratti mostravano una debole attività inibitoria nei confronti della cicloossigenasi-1 e 2 implicate nel processo infiammatorio.
Altre ricerche confermano il ruolo antiossidante dell’estratto unitamente all’attività radical scavenger.
L’Uncaria risulta inoltre un potente inibitore della sintesi del fattore alfa di necrosi tissutale (TNF-alfa) e quindi della adesività cellulare indotta dallo stesso, confermando in tal modo un preciso ruolo antinfiammatorio.
Attività antivirale, antimutagena
Alcuni glicosidi dell’acido quinovico presentano attività antivirale. La pianta ostacola l’attività della DNA-polimerasi e della transcriptasi inversa responsabili della replicazione di alcuni virus.
Le proprietà antinfiammatorie ed antivirali giustificano quindi l’impiego della specie nelle malattie infettive.
L’Uncaria non risulta né tossica (in vitro ed in vivo) né mutagena in vivo. Gli estratti acquosi della specie hanno evidenziato in vitro effetti inibitori nei confronti della proliferazione di cellule tumorali umane probabilmente mediati attraverso l’induzione di apoptosi (morte cellulare programmata).
Indicazioni d’uso:
Patologie infiammatorie ed infettive croniche.
Sindromi da immunodeficienza.
Malattie degenerative
Drenaggio fattori patogeni e degenerativi (in associazione con castanea vesca gemme)
Aumento dopo una settimana dei leucociti
Aumento dopo tre settimane dei leucociti T citossici
Usare sempre ed essenzialmente estratto idroalcolico.
Posologia
40-50 gocce in poca acqua prima dei tre pasti.ù
Piante sinergiche: Tabebuia ed Echinacea.
Piante ad azione opposta: Ribes nigrum gemmoderivato
In prevenzione 50 gocce in poca acqua mattina e sera prima o lontano dai pasti
Bambini
peso corporeo x 2 : 3
se un bambino pesa 15 kg.
15 x 2 = 30 : 3 = 10 gocce in poca acqua tre volte al giorno
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