Autunno pericolo Caduta


L'attività fisiologica di un capello prevede una nascita, un lungo periodo di crescita ed una morte.
In condizioni di normalità dalla matrice produttiva dei capelli, poco dopo la caduta di un capello se ne produce un altro che avrà le stesse caratteristiche del predecessore: questo andamento ciclico può verificarsi per tutta la vita dell'individuo.
Pertanto è naturale una determinata caduta di capelli  che si riscontra con la presenta dei  capelli sul pettine o dopo il lavaggio. La  caduta non normale dei capelli è quella non seguita dalla ricrescita di un altro capello o se la ricrescita da origine ad un capello di calibro e qualità minore.

CICLO VITALE DEL CAPELLO

Nel corso del suo ciclo  vitale il capello di vita attraversa tre fasi:
a) anagen: la matrice produce le cellule che costituiscono il capello permettendogli di risalire lungo le pareti del follicolo. Questa fase dura da tre a cinque anni, ma nelle donne spesso fino a sette e questo spiega perché alcune donne  possono avere capelli molto lunghi (un centimetro al mese per sette anni significano più di ottanta centimetri!). Una capigliatura sana è costituita per l'82-90% dei casi da capelli in questa fase.
b) catagen: in seguito ad un segnale ormonale o chimico (la questione è ancor oggi dibattuta) il follicolo entra in una fase di "riposo", in cui le cellule non si riproducono più ed il capello rimane nel cuoio capelluto, ma non cade ne cresce. Questa fase dura un paio di settimane. Circa l'1% dei capelli è in questa fase.

c) telogen: si interrompe ogni attività produttiva e il capello è trattenuto unicamente dalle pareti del follicolo. Dall'ingresso in fase telogen alla caduta vera e propria potrebbero passare anche 4 mesi. In fase telogen si trova sempre almeno il 10-18% dei capelli presenti sul cuoio capelluto sano.
Dopo circa 3 mesi, se non sono intervenuti fatti nocivi a carico della matrice, nasce il nuovo capello.
Il periodo in cui il capello è nato ma non è ancora emerso dal cuoio capelluto si definisce fase metanagen mentre, dalla sua comparsa al di fuori della cute, diventa anagen.
Quando i capelli di una chioma sono nell'82-90% in fase anagen e nel 10-18% in quelle catagen e telogen, tutti i capelli vengono sostituiti e non si manifestano diradamenti .
In alcuni casi  la matrice pilifera sostituisce il capello caduto con uno di calibro nettamente inferiore o non lo sostituisce affatto: in questo caso, secondo l'entità ed il disegno assunto dalle aree che si sono sfoltite, si ha a che fare con un'alopecia .

La caduta

Ovviamente non c'è un numero preciso di capelli che  possa  definire la normalità perché la caduta dipende anche dalla quantità di capelli presenti sul cuoio capelluto.
Pertanto  possono cadere mediamente da 100 a 200mila circa e pertanto la caduta può interessare da 30 a 100 capelli in media al giorno. Naturalmente, per non andare incontro a calvizie, è necessario che tutti i capelli che cadono siano sostituiti .

La caduta  stagionale

Per la caduta stagionale si presentano due motivazioni di base:
il ricordo ancestrale, nei nostri geni, proprio dei  mammiferi pelosi: la muta;
il cambio di stagione presuppone un nuovo adattamento di tutto l’organismo, il quale necessita d’un maggiore apporto di vitamine e minerali la cui carenza può determinare la caduta dei capelli.


La caduta dei capelli da stress

Come già spiegato nelle nostre lezioni lo stress è una situazione eccezionale (o dovrebbe essere eccezionale) dove viene attivata quella parte del sistema nervoso autonomo (o vegetativo) che determina l’aumento della produzione dell’adrenalina.
Pertanto durante il periodo di stress il soggetto vivrà tre fasi: quella di allerta, quella di resistenza e quella di esaurimento.
Quindi, quando l’organismo va in esaurimento delle proprie risorse immagazzinate si produrranno degli effetti collaterali d’inefficienza biologica, dove la caduta dei capelli come lo sfaldamento dell’unghia o l’alterazione del ciclo del sonno sono le manifestazioni più comuni.

Alimentazione

L’alimentazione ed il suo peggioramento legato a cattiva alimentazione proposta dalla pubblicità e dall’organizzazione sociale dei paesi occidentali è una delle più importanti cause delle malattie e dell’evoluzione dell’alopecia.
La regola fondamentale che sta alla base dell’alimentazione naturale è l’origine biologica dei prodotti e l’utilizzo delle combinazioni alimentari, come regole di una corretta composizione dei pasti giornalieri, che tiene in conto che non tutti i cibi vengono digeriti allo stesso modo e con gli stessi tempi.
La digestione avviene ad opera di sostanze particolari, chiamate enzimi, che scindono gli alimenti nei loro costituenti fondamentali. Nell'organismo ci sono numerosi enzimi ed ognuno specifico per ogni sostanza.

Acido-Basico

Vi ricordiamo che nel nostro organismo c’è un preciso equilibrio acido-alcalino il quale permette il suo corretto funzionamento.
I vari tipi di cibo, indipendentemente dal loro pH allo stato naturale, innescano varie reazioni chimiche ed enzimatiche all’interno del nostro organismo che possono migliorare od ostacolare il suo funzionamento.

Un gran numero di malattie acute e croniche viene attribuito all’iperacidità del sangue, a partire da acetonemia, la deviazione della colonna vertebrale nei bambini (spina bifida), fino ai reumatismi e dismetabolismi vari.
Pertanto è fondamentale conoscere bene le proprietà alcalinizzanti e acidificanti dei cibi.

Alimenti acidificanti: Carne, pesce e loro derivati; zucchero industriale raffinato e tutti i tipi di pasticceria; cacao, cioccolato, caffè, tè; alimenti conservati con additivi chimici; marmellate; cereali e loro derivati specie se raffinati; aceto; uova; formaggi; pochissimi vegetali come pomodori cotti, spinaci, bietole, rabarbaro, prugne.
Alimenti neutri: Oli vegetali estratti a freddo, miele grezzo, zucchero integrale di canna.
Alimenti alcalinizzanti: Tutti i tipi di frutta ed in modo particolare quella acida, tutti i tipi di verdura ed  il miglio.

Inquinamento

L’inquinamento ambientale è una delle cause sia per l’inefficienza del nostro organismo sia per alcune patologie cardio-circolatorie. Altresì alcuni inquinanti altamente tossici interferiscono gravemente con l’equilibrio dei nostri ormoni.
 
Inquinamento attraverso l'acqua, bibite… contenute in bottiglie di plastica

Dall’Università Johann Goethe di Francoforte giunge la notizia che nelle acque minerali vendute in bottiglie di plastica sono presenti dosi di estrogeni potenzialmente dannose per l’equilibrio ormonale umano. L’entità del rischio non è ancora definita, in quanto occorrono studi più approfonditi, ma i ricercatori invitano alla prudenza.
“Appare possibile che la contaminazione delle acque prese in esame da parte di xeno-ormoni” - ossia ormoni provenienti dall’esterno, non secreti dal corpo stesso – “sia originata dai materiali usati per il packaging”, si legge nell’articolo pubblicato sulla rivista scientifica “Envirnomental Science and Pollution Research”, “dato che le minerali imbottigliate nel PET e nel tetrapack sono risultate più estrogeniche di quelle confezionate nel vetro. Ciò induce a concludere che additivi presenti nei contenitori migrino da questi ultimi agli alimenti”.

Farmaci e la caduta dei capelli
Alcuni farmaci possono provocare una perdita di capelli ed in particolare alcune classi di antibiotici e gli antidepressivi che possono causare l'ingresso di un alto numero di capelli in fase telogen, cioè di caduta .
In genere con la sospensione della terapia farmacologica il ciclo pilifero riprende un andamento normale. Vi ricordiamo in ogni caso i farmaci in genere sono prodotti tossici e pericolosi per il nostro organismo da usare solamente in casi eccezionali.

Gli esami dei capelli
Per ottenere una maggiore conoscenza del problema in corso, dopo un’accurata anamnesi della persona e degli esami specifici ematologici completi dai dosaggi ormonali possono essere utili alcuni esami specifici come:

Il tricogramma che è l'osservazione microscopica di capelli prelevati in diverse aree del cuoio capelluto. Si tratta di un esame ben diverso dalle non meglio definite e furbesche analisi dei capelli offerte gratis, difatti l’esame va effettuato su un campione statisticamente apprezzabile di capelli (quindi due o tre capelli non bastano) e l'ultimo lavaggio deve essere stato effettuato qualche giorno prima, per evitare un'alterata e distorta riduzione dei telogeni. Scopo dell'esame è conoscere in modo preciso il ciclo pilifero (in poche parole quanti capelli crescono e quanti muoiono).

Il fototricogramma che si esegue macro-fotografando limitate aree di cuoio capelluto nelle quali i capelli sono stati recisi a circa 2 mm di lunghezza: ripetendo le foto con intervalli di alcuni giorni si può rilevare il numero dei capelli in crescita.

Il pull-test, che consiste nella conta dei capelli che cadono in un determinato periodo con lo scopo di ottenere un'indicazione precisa sull'intensità della caduta vera e propria.

Il mineralogramma permette di conoscere i dosaggi dei minerali presenti nell'organismo e differisce dall'esame ematochimico perché quest'ultimo fornisce dati relativi al momento del prelievo, mentre il primo fornisce una misura anche della storia recente del paziente esaminato in quanto gli elementi studiati si accumulano nei capelli.

Pertanto quando qualsiasi operatore, profumeria, erborista, farmacia o parrucchiere vi invita all’esame del capello, con il famoso tricologo, chiamate immediatamente il 113 e la polizia.


La caduta dei capelli si chiama alopecia

La caduta e quindi la diminuzione della qualità (colore, spessore) e della quantità di capelli o la loro scomparsa si definisce alopecia.

Le alopecie più diffuse si definiscono:

- androgenetica e riguarda solo i capelli delle zone frontali e superiori del capo;

- defluvium telogenico, evento che si manifesta con un notevole incremento del numero dei capelli che cadono che possono provenire da tutto il cuoio capelluto ;

- areata che si manifesta con chiazze prive di capelli che possono essere localizzate in ogni regione del cuoio capelluto;

- totale con scomparsa dei capelli su tutto il capo;

- universale che riguarda i peli di tutto il corpo.

Alopecia areata
Si manifesta con aree rotondeggianti ben circoscritte prive di capelli ed è spesso definita anche area celsi. Si può presentare anche nelle zone coperte da barba e talvolta si presenta con arrossamenti e prurito. Attorno alle chiazze i capelli sono del tutto normali. Le cause non sono ancora del tutto note anche se la base allergico-atritica ed  auto-immunitaria ha trovato diversi consensi. Altra causa evidente nell’alopecia aerata è il sistema nervoso e le depressioni (vuoti d’energia).

Telogen Effluvio
In una chioma "normale" i capelli sono in fase di crescita (anagen) nell'82-90% dei casi, mentre nel restante 10-18% stanno attraversando la fase di riposo dell'attività follicolare definita telogen. Dopo due-tre mesi dall'inizio della fase telogen il capello cade per essere sostituito dopo qualche settimana da un nuovo capello. Se la percentuale dei capelli in telogen cresce si ha perciò una caduta decisamente pi elevata della norma. Di solito l'effluvio è causato da fenomeni stressogeni (super-lavoro, eccessive responsabilità, malattie debilitanti, ansia, depressione), da disfunzioni tiroidee o da regimi alimentari in cui alcune sostanze sono assunte in quantità scorrette.

L'alopecia androgenetica è di gran lunga la più diffusa causa di perdita dei capelli.
Una causa certa dell'alopecia androgenetica è la sovrabbondante presenza di deidrotestosterone (o diidrotestosterone, in sigla DHT) nel follicolo del capello.
Il DHT risulta altamente dannoso per il follicolo: opera dapprima accorciando la fase di crescita del capello, poi provocando una progressiva miniaturizzazione del follicolo (che produrrà quindi un capello sempre più fine), fino ad arrivare all'atrofia completa e quindi alla cessazione di ogni attività produttiva.
Il DHT, è il prodotto della trasformazione degli ormoni androgeni per effetto dell'enzima 5-alfa-reduttasi.
L'ormone androgeno per eccellenza è il testosterone, un ormone prettamente maschile, ma presente anche nelle donne. Nell'uomo il testosterone viene secreto soprattutto dalle cellule interstiziali dei testicoli (mg. 8 al giorno ca.), mentre nelle donne la secrezione di ormoni androgeni è di minore entità e proviene dalle ovaie e dal corticosurrene.
La trasformazione degli ormoni androgeni in DHT avviene direttamente nella ghiandola sebacea dei follicoli predisposti e non a carico di una certa zona di cute; la dimostrazione è data dal fatto che trapiantando capelli non predisposti a calvizie (presenti nelle aree laterali e posteriori del capo nei maschi) in zone dove erano ospitati capelli colpiti da alopecia androgenetica, l'attività pilifera dei capelli trapiantati continua per tutta la vita.
Oltre alla presenza del DHT altre cause sembrano comunque interessare il processo di alopecia androgenetica.

Alopecia androgenetica, alopecia seborroica, calvizie comune, calvizie ereditaria, calvizie maschile.

Si tratta di sinonimi: la definizione più corretta ed utilizzata è però alopecia o calvizie androgenetica.
Si è a lungo definita alopecia seborroica perché si accompagna frequentemente ad un'elevata secrezione sebacea. Gli studiosi hanno via via abbandonato questa definizione dopo aver provato che il sebo non è la causa della calvizie androgenetica, ma solo un fenomeno associato, peraltro non sempre presente.
Il termine "ereditaria" sottolinea che viene colpito da questo tipo di alopecia solo chi presenta nel proprio patrimonio genetico questa predisposizione, che può essere trasmessa, con uguale probabilità, sia dal ramo paterno che da quello materno.

Affligge circa l'80% degli uomini, ma anche il 35% delle donne in età fertile e ben il 50% di quelle in menopausa.

L’età più pericolosa

Nell'uomo molto  subito dopo la pubertà e la maturazione sessuale e non sono infrequenti casi già molto compromessi attorno ai 18-20 anni. Il fenomeno ha il suo picco tra i 20 e i 30 anni, progredisce fino ai 40-50 e poi rallenta o si ferma.
Anche nelle donne si può manifestare in giovane età, a partire dai 16-20 anni per quelle in età fertile, con una progressione lenta ma costante fino ai 45-50 anni. Quando subentra la menopausa anche la donna che non aveva mai sofferto di questo disturbo può andare incontro a calvizie androgenetica molto pronunciata e quelle donne che già manifestavano dei problemi vedono una recrudescenza del fenomeno.
Nei maschi i primi segni si presentano nei cosiddette anse frontali (impropriamente definite stempiature) per poi colpire anche la zona apicale della testa. In seguito il fenomeno si trasferisce anche nell'area centrale "collegando" fronte e nuca.
Nelle donne è pi frequente invece uno sfoltimento della zona centrale, mentre almeno inizialmente, la zona frontale è meno interessata.

Ereditarietà
Non sempre chi ha il padre calvo è destinato ad identico destino in quanto non siamo suoi cloni ma la combinazione di due patrimoni genetici.

In ogni caso se qualcuno degli ascendenti (genitori o nonni) ha "trasmesso" il gene dell'alopecia il destino è (quasi) ineluttabile. Quel "quasi" fra parentesi è dovuto al fatto che ogni persona possiede due esemplari dello stesso gene, provenienti uno dal padre e l'altro dalla madre. La combinazione che si realizza è spesso imprevedibile come è ampiamente dimostrato dall'alto numero di figli calvi con padri con chioma folta e viceversa.
Naturalmente se la predisposizione inizia a manifestarsi c'è un unico modo per impedire che la calvizie si manifesti: una cura iniziata ai primissimi sintomi del fenomeno.

Cura e Prevenzione

In un numero sempre maggiore di casi, grazie all’evoluzione della scienza, si ottengono ottimi risultati i quali ovviamente non sono frutto d’una pillola magica ma d’un programma completo che parte dall’alimentaziopne ed affronta sia le diatesi (predisposizioni famigliari) sia l’utilizzo d’estratti che rafforzano o reintegrano le carenze.

Zinco e vitamina B6: studiando l'effetto dello zinco applicato localmente si è osservato che inibisce la produzione del deidrotestosterone. L'associazione della vitamina B6 potenzia questo effetto anti-DHT (sembra che la vitamina B6 abbia anche da sola effetti antiandrogeni). Viene utilizzato anche per via generale, in associazione con la vitamina B6, per ridurre la circolazione di DHT.

Arginina e cisteina: sono due aminoacidi usati per il trattamento dell'alopecia androgenetica; sembra non abbiano effetti anti-DHT, ma agiscono l'arginina come stimolatore dell'attività di crescita e la cisteina come nutriente necessario alla formazione e sviluppo del capello.

L-CISTINA
La L-Cistina è un amminoacido solforato, ricco cioè di Zolfo, che entra direttamente nella composizione della cheratina, sostanza base che forma i capelli. E' il prodotto di ossidazione della cisteina (altro aminoacido solforato). Ha un legame S-S molto stabile e ciò conferisce resistenza alla cheratina dei capelli. E' indispensabile per il processo di cheratinizzazione. I capelli, sono infatti formati da cellule definite cheratinizzate; una carenza di nutrienti necessari per la
formazione di cheratina porta ad un indebolimento della struttura del capello che appare opaco, sfibrato e più aggredibile dagli agenti esterni ed ambientali. La LCistina non solo aumenta la crescita del capello, ma è essenziale per la loro formazione. Un'alimentazione povera di cistina diminuisce la produzione dei capelli. Può accelerare la crescita dei capelli, ma non ha effetti sulla calvizie androgenetica, mentre può essere utile in particolari tipi di calvizie con problemi di  cheratinizzazione, ovvero che danno problemi per la formazione del fusto vero e proprio del capello.

L-METIONINA
L-Metionina è aminoacido essenziale (non sintetizzabile direttamente dal corpo umano che deve quindi essere assunto tramite gli alimenti) contenente zolfo, produttore di cisteina e cistina, che esercita un’azione rinforzante sui follicoli piliferi. È nota la sua importanza nello stabilizzare i legami delle proteine cheratiniche. Agisce come fattore antistress, ha un potente effetto disintossicante nei riguardi dei metalli pesanti; favorisce l'assorbimento del selenio. Una carenza di cistina e metionina porta ad una insufficiente nutrizione del capello con alterazioni del trofismo dell'unità pilosebacea. Cistina e metionina si localizzano nella guaina esterna dei capelli.

MIGLIO (Panicum miliaceum)
Il Miglio è un cereale ricco di minerali quali fosforo, magnesio, calcio, fluoro, ferro e silice, indispensabili per il corretto trofismo delle cellule di tutto il corpo, e di vitamine, principalmente A e complesso B. Le vitamine del gruppo B intervengono nel metabolismo di carboidrati, grassi e proteine e sono responsabili dello stato di salute di pelle, capelli,  occhi, ecc. La vitamina A svolge molteplici funzioni: in particolare, promuove la crescita e l'irrobustimento di ossa, denti, capelli e unghie, e protegge pelle e mucose dalle aggressioni esterne. L'Estratto di Miglio è ricco in cistina, in acido  pantotenico e in biotina, nutrienti questi particolarmente utili per il capello e per il trofismo del cuoio capelluto.
L'estratto di miglio è inoltre ricco di acido silicico, elemento essenziale per la struttura dei capelli e delle unghie.
Inoltre il miglio ha un alto contenuto di acido salicilico, che ha un'azione stimolante sulla pelle, sui capelli, sulle unghie e sullo smalto dei denti, e dalla sua assunzione si traggono notevoli benefici a livello di tonicità e resistenza del capello.

MAGNESIO  C         
E' un multivitaminico-multiminerale speciale ricco di: magnesio Vit. B6  e  Vit. C creato su nostra formula e prodotto per noi da "Erva vita sa di San Marino"..

Adatto a migliorare  e rafforzare  il  sistema nervoso risolvendo gran  parte dei  problemi come : ansia  -  angoscia  -  nervosismo - insonnia  - tachicardia – sfaldamento dell’unghia – caduta dei capelli .

Ingredienti del Magnesio C:  Magnesio carbonato, magnesio gluconato (derivante dall' ossidazione del glucosio che rende solubili i minerali), magnesio solfato (da spinaci), magnesio citrato (da citrus = limone) fondamentale come stabilizzante dei minerali (un componente importante delle ossa, in quanto circa 1/6 della superficie dei cristalli di apatite nelle ossa è coperta da molecole di citrato), Vitamina C, da bacche di rosa canina (titolate al 70'% in vitamina C), come fissante del calcio e del magnesio, e Vitamina B6, la quale è fondamentale per equilibrare i cambiamenti ormonali nelle donne e nella stimolazione del sistema immunitario. La mancanza di piridossina può causare l'anemia essendo uno dei fattori  per la produzione dell’acido δ- aminolevulinico precursore dell’eme o ematina.
Per quanto riguarda il sistema nervoso la Piridossina è fondamentale, e per questo è stata messa come ingrediente nel nostro Magnesio C, per la produzione di alcuni neurotrasmettitori come le monoammine tra le quali ricordiamo la serotonina , la dopamina , la noradrenalina e l’adrenalina, la piridossina  è il precursore a fosfato del piradossale : cofattore per l'enzima decarbossilasi aromatica dell'amminoacido . Questo enzima è responsabile della conversione dei precusors hydroxytryptophan 5 (5-HTP) in serotonina e levodopa (L-DOPA) in dopamina , noradrenalina e adrenalina . Come tale è stato implicato nel trattamento di depressione e ansia


Oligoelenenti

Gli oligoelementi svolgono importanti azioni sia di catalizzatori e di coenzimi.
I catalizzatori  sono sostanze o miscele di sostanze che in un fenomeno chimico determinano delle variazioni della velocità di una reazione chimica , il catalizzatore non viene consumata dal procedere della reazione stessa.

Il grafico di lato rappresenta in termini sintetici e didattici  l’andamento dell'energia potenziale per una “generica reazione” X + Y → Z.
Nel momento in cui interviene il catalizzatore, il normale cammino di reazione (in nero) viene alterato (in rosso), in modo da avere una energia di attivazione più bassa.

Coenzimi
Con il termine coenzima (o cofattore enzimatico) si intende la sostanza che costituisce la porzione non proteica di un enzima (ricordate la precedente lezione che abbiamo parlato anche degli enzimi digestivi che sono delle proteine).
Pertanto il coenzima o cofattore è una piccola molecola di natura non proteica o uno ione metallico che si associa all'enzima(che è una proteina) e ne rende possibile l'attività catalitica tipica dell'enzima stesso.
La maggior parte degli enzimi che richiedono il legame a cofattori, infatti, perde ogni funzionalità in caso di assenza del cofattore stesso.
I cofattori, non essendo proteici, spesso devono essere assunti con la dieta, perché non possono essere prodotti dalla cellula. Per questo motivo, storicamente, spesso ci si è riferiti ai cofattori come a vitamine, cioè elementi necessari per il metabolismo da assumere attraverso l'alimentazione. Esistono, in ogni caso, numerosi cofattori non-vitaminici, come ad esempio i gruppi eme (contenuti in proteine come l'emoglobina) e diversi ioni metallici.


Complesso di oligoelenti Rame – Oro – Argento

Questo complesso è il regolatore di base della diatesi 4° ”anergica”, caratterizzata dalla mancanza di vitalità e capacità di adattamento dell´organismo (convalescenza, esiti di trauma recente o remoto, dopo un intervento chirurgico, processi infiammatori e infettivi a ripetizione e a lenta risoluzione, compromissione dello stato generale, stress prolungato e depressione).
Può essere una situazione transitoria o lieve come nella convalescenza, oppure essere persistente nelle situazioni precedenti lesioni anche gravi.

Si evidenzia la perdita progressiva della memoria con atteggiamento generale di rinuncia con tendenza all´isolamento e alla depressione. La stanchezza generale non migliora con il riposo.

Indicazioni
- Convalescenza. Facilita la ripresa generale.
- Esiti di trauma recente o remoto.
- Fase post-operatoria.
- Infezioni a lenta risoluzione.
- Infezioni recidivanti con scarsa risposta ai farmaci.
- Leucopenia.
- Compromissione dello stato generale. Condizioni associate a deficit immunitario, soprattutto in fase acuta.
- Sindromi depressive
- Alopecia


Questa scheda di sintesi ha lo scopo d’informare e d’essere l’occasione e di stimolo per una sana alimentazioni e prevenzione.

Comitato scientifico: Centro Ricerche Piante Officinali Belluno
Vittorio Alberti

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